Perche' hai scelto di diventare una biologa?
La biologia è la scienza che studia i meccanismi molecolari e biochimici che governano gli esseri viventi, ed è la scienza secondo la quale la cellula rappresenta l’unità di base della vita. Il nostro corpo è una macchina perfetta che si muove in direzione della vita, è in continua evoluzione: la mia passione e la mia curiosità nei confronti di ciò che siamo, hanno fatto sì che io rimanessi affascinata da questo mondo tanto da diventare ciò che sono oggi. Devo molto al mio percorso universitario e soprattutto ad alcuni professori che mi hanno trasmesso l’amore per la biologia, permettendomi di toccare con mano alcune sperimentazioni nei loro laboratori.
Dall’età di 12 anni ho iniziato a nutrire una forte curiosità per la scienza, per le ricerche scientifiche che corrono dietro le patologie alle quali ancora oggi non c’è una risposta ed una cura ben precisa. Questo forte interesse è nato dall’impotenza di stare dietro una patologia che colpì mio nonno, il Morbo di Alzheimer, la quale ancora oggi miete migliaia di vittime. Questo è stato per me un motivo in più per scegliere la strada della biologia e della diagnostica. Ho sempre avuto un forte interesse anche per la nutrizione: la mia carriera universitaria si è infatti conclusa con una Laurea Magistrale in Biologia Molecolare, Sanitaria e della Nutrizione. La Biologia comprende circa 20 branche, tra cui la nutrizione. Infatti, mi occupo di diagnostica di laboratorio e di Biologia della nutrizione.
Perche' hai scelto questa specializzazione?
Come ho affermato in precedenza, uno dei motivi per i quali ho deciso di intraprendere la carriera nell’ambito della biologia e della nutrizione è stata la Malattia di Alzheimer che colpì mio nonno. Molte malattie debilitanti, come il diabete di tipo 2, obesità, patologie cardiovascolari, possono essere prevenute mediante una corretta alimentazione, sana ed equilibrata, che consente di migliorare la qualità della vita e di restare in salute. Da alcuni trial clinici, inoltre, è emerso che un corretto stile di vita, un’alimentazione altrettanto corretta, ed alcune integrazioni specifiche, possono prevenire o ritardare le turbe cognitive che percorrono la patologia di Alzheimer. Vediamo, dunque, come con l’alimentazione si possono raggiungere dei traguardi importanti. Molti studi scientifici riportano anche come, ad oggi, il 30% delle patologie sia dovuto ad un’alimentazione sbilanciata ed uno stile di vita scorretto. È bene quindi capire che la nutrizione rappresenta la base del benessere: parliamo di prevenzione a livello clinico e patologico, e ho deciso di intraprendere questa strada proprio perché vorrei portare più persone possibili a guardare lo stile di vita con occhi diversi, aggiudicandogli la giusta interpretazione.
Quali sono i lati positivi di essere in biologo? E quelli negativi?
Essere una biologa - nutrizionista significa mettersi in gioco ogni giorno, avere una continua formazione per stare sempre al passo con i tempi e soprattutto stare dietro ai continui cambiamenti cui il nostro corpo va incontro. Non so esattamente quali siano i lati positivi e quali quelli negativi di questo lavoro, ma posso dire che far scendere in campo tutte le proprie conoscenze e la propria umanità serva a far sì che il tutto porti a ricevere delle soddisfazioni, e queste ultime per me rappresentano il fulcro delle cose positive che questo lavoro (ma come anche tutti gli altri) presenta. Chiaro è che non sempre ci si può ritenere soddisfatti: sono una persona che vuole ottenere sempre il massimo da se stessa, e l’idea di rischiare di non soddisfare i bisogni del paziente mi rattrista. Bisogna mettere in conto anche questo, purtroppo.
Cosa rende FirstMed diverso dagli altri luoghi in cui ha svolto il suo lavoro di biologa?
Parto dal presupposto che questa è la mia prima vera esperienza lavorativa nelle vesti di Biologa, sono agli inizi della mia carriera ed ho ancora tanto da imparare. Quando feci il colloquio per ricoprire questa posizione, sentivo che poteva essere il posto giusto per me, per iniziare al meglio la mia carriera. Quando poi mi è stato comunicato di aver superato la selezione, non potevo esserne più felice. Tra i miei obiettivi di vita c’è sempre stato anche quello di imparare nuove lingue, tra cui l’inglese. Ho avuto un’esperienza lavorativa in Inghilterra che mi ha permesso di approfondirne le mie conoscenze base, ed ora il fatto di lavorare in una clinica in cui si parla sia l’italiano che l’inglese mi soddisfa molto.
Cosa ti piace maggiormente del ruolo di biologa in FirstMed?
Lavorare in FirstMed è uno sprono continuo verso il miglioramento, la crescita e la scoperta. È una clinica internazionale polispecialistica, all’interno della quale ho la possibilità di collaborare con diverse figure professionali, e questo mi rende molto fiera perché mi offre quella possibilità di crescita professionale che ho sempre desiderato. Inoltre, come dicevo prima, essendo internazionale ho anche la possibilità di migliorare la mia lingua inglese, per cui non potevo desiderare di meglio.
Che criteri utilizzi nel momento in cui cerchi un medico per te o per un membro della tu famiglia?
Credo che la professionalità sia uno dei requisiti principali, ma per professionalità intendo anche umanità. Il paziente spesso non chiede solo un “aiuto”, ma cerca anche conforto: l’empatia è un requisito fondamentale secondo me. Essere professionali non significa “guarire” il paziente ponendo tutta l’attenzione sulla risoluzione del problema, ma significa anche essere empatici, umani, saper ascoltare e dare conforto. Questo è ciò che cerco in un medico, a prescindere che sia per me o per un membro della mia famiglia, perché credo che sia proprio questo a fare di un medico un vero medico.
Oltre ai consigli specifici che da ai suoi pazienti, c'e' qualcosa che consiglierebbe alle persone per preservare la propria salute il più' possibile?
Ciò che più ritengo sia importante è il benessere psico-fisico: consiglio sempre di rallentare. Mi spiego meglio: oggi giorno viviamo una vita frenetica, fatta di continue corse contro il tempo, ed è giusto ogni tanto staccare la spina e concentrarsi su se stessi, non badare troppo al giudizio altrui ed accettarsi per ciò che si è. Questo è il modo migliore per intraprendere la via che conduce al miglioramento. Nelle vesti di Biologa Nutrizionista è questo che consiglio sempre, raggiungere la consapevolezza di ciò che si è e di ciò che si vuole diventare. Solo così credo sia possibile raggiungere i propri obiettivi con la giusta determinazione.
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